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Pace Contributiva 2024: la Legge di Bilancio 2024-2025 reintroduce l’istituto della pace contributiva

Pace Contributiva 2024: la Legge di Bilancio 2024-2025 reintroduce l’istituto della pace contributiva

Dal 1° gennaio 2024, la legge di bilancio ha reintrodotto l’istituto della pace contributiva per il biennio 2024-2025, un’opportunità preziosa per i “contributivi puri”, ovvero coloro che non hanno versato contributi prima del 1° gennaio 1996. La circolare INPS del 29 maggio 2024, n. 69, disciplina questa misura, offrendo la possibilità di riscattare fino a cinque anni di periodi non coperti da contribuzione.

Pace contributiva 2024-2025: riscatta fino a 5 anni di contributi non versati e migliora la tua pensione. Scopri come fare domanda e i vantaggi fiscali previsti.

La pace contributiva è rivolta a tutti i contribuenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle sue forme sostitutive ed esclusive, alle gestioni speciali per lavoratori autonomi, commercianti e artigiani, e agli iscritti alla Gestione Separata. È fondamentale che i periodi riscattabili non siano già coperti da contribuzione in alcun fondo previdenziale.

I periodi da riscattare, per un massimo di cinque anni anche non consecutivi, devono collocarsi tra il 31 dicembre 1995 e il 1° gennaio 2024. Solo i periodi scoperti da contribuzione obbligatoria tra due periodi di lavoro possono essere riscattati, escludendo i periodi precedenti alla prima occupazione.

Vantaggi e vincoli

I periodi riscattati contano sia per acquisire il diritto alla pensione che per il calcolo dell’assegno pensionistico. Tuttavia, il riscatto non può essere utilizzato per periodi di lavoro soggetti a obbligo contributivo, anche se tale obbligo è prescritto. In questi casi, i lavoratori possono ricorrere a strumenti come la regolarizzazione contributiva o la costituzione di rendita vitalizia.

Se si verificasse l’acquisizione di anzianità assicurativa antecedente al 1° gennaio 1996, il riscatto verrebbe annullato d’ufficio con la restituzione dei contributi.

Procedura di richiesta

La domanda per fruire della pace contributiva deve essere presentata entro il 31 dicembre 2025 attraverso i canali online dell’INPS, il contact center, i patronati e intermediari dell’Istituto. I datori di lavoro possono presentare la domanda per i propri dipendenti utilizzando il modulo “AP135”.

Aspetti economici

Il costo del riscatto è determinato con il metodo di calcolo “a percentuale”, applicando le aliquote contributive di finanziamento per l’invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS) sull’imponibile degli ultimi 12 mesi precedenti la data della domanda. A differenza della precedente misura del 2019-2021, non è prevista la detrazione al 50% della spesa sostenuta. Pertanto, il contributo versato è fiscalmente deducibile dal reddito complessivo.

Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o rateizzato fino a 120 rate mensili, ciascuna non inferiore a 30 euro, senza interessi. Tuttavia, la rateizzazione non è concessa se i contributi devono essere utilizzati per l’immediata liquidazione di una pensione diretta o indiretta, o per l’autorizzazione ai versamenti volontari; in questi casi, la somma residua dovrà essere versata in unica soluzione.

La reintroduzione della pace contributiva rappresenta un’opportunità significativa per i lavoratori di aumentare il numero di anni di contribuzione, migliorando così le loro prospettive pensionistiche. È fondamentale che gli interessati valutino attentamente i periodi riscattabili e presentino tempestivamente la domanda per beneficiare di questa misura entro i termini previsti.

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